Il nostro Diario Lucano
" ARTIGIANI E SPECIALITA' "
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In Basilicata, il sole non serve solo a scaldare la terra: serve a trasformare il peperone in magia. I peperoni cruschi sono il simbolo della cucina lucana, croccanti, profumati e irresistibili. Il termine “crusco” in dialetto significa proprio croccante, e descrive perfettamente la consistenza che questi peperoni assumono dopo la frittura.
La varietà più famosa è il peperone di Senise IGP, coltivato nella zona del Pollino. Ha una polpa sottile, un sapore dolce e una forma allungata. Dopo la raccolta, i peperoni vengono infilati con ago e filo a formare le tipiche “nzerte” (collane), poi essiccati al sole per settimane. Questo metodo antico, tramandato di generazione in generazione, è ciò che rende i cruschi unici.
La preparazione è semplice ma richiede attenzione:
Si puliscono i peperoni secchi con un panno asciutto
Si eliminano picciolo e semi
Si friggono in olio extravergine per pochi secondi, finché si gonfiano e diventano croccanti
Si scolano su carta assorbente e si salano leggermente
Attenzione: bastano 5–10 secondi in padella. Se si bruciano, diventano amari e perdono la croccantezza.
I peperoni cruschi sono versatili e irresistibili:
Spezzettati sulla pasta con mollica croccante e aglio
Serviti con patate fritte o lesse, come nel piatto tradizionale patate e peperoni cruschi Accompagnati al baccalà, in una delle ricette più amate della Vigilia
Sbriciolati su bruschette, zuppe o verdure saltate
Gustati da soli, come finger food rustico
L’arte dell’intaglio ha radici antiche, nate tra le mani dei pastori, nelle lunghe giornate di pascolo, quando il silenzio diventava occasione per creare. Con un coltello, un’accetta e tanta pazienza, nascevano cucchiare, mestoli, animali, stampi per dolci, marchi per il pane ; oggetti semplici, ma carichi di significato.
Nel territorio di Oliveto Lucano, l’intaglio del legno è legato alla vita rurale e pastorale. I pastori, lontani da casa per lunghi periodi, intagliavano il legno durante il pascolo. Ogni oggetto era unico, spesso non destinato all’uso quotidiano, ma come dono per un matrimonio, decorazione per la casa, o segno di protezione. Alcuni pastori portavano con sé un pezzo di legno per mesi, ritoccandolo lentamente, come se fosse un compagno di viaggio.
Nel centro storico di Oliveto Lucano, lungo Corso Garibaldi e Vico delle Grotte, si trovano portali in legno finemente lavorati, risalenti alla fine dell’Ottocento. Realizzati da maestri d’ascia locali, sono decorati con moduli geometrici e motivi simbolici, veri baluardi delle cantine e delle case contadine.
La Basilicata è ricca di boschi, e ogni zona ha le sue essenze:
Noce e castagno per mobili di pregio
Acero per botti e utensili
Quercia, ciliegio, faggio e pero per oggetti decorativi e funzionali.
Gli artigiani lucani sanno riconoscere il legno dall’odore, e ne conoscono ogni segreto.
Tradizione viva: oggetti votivi, utensili decorati, tappeti e ricami al telaio.
Cuore dell’arte pastorale: cucchiare, mestoli, animali e portali scolpiti nel centro storico.
Legame profondo con il legno grazie al Maggio di San Giuliano; numerosi intagliatori locali.
Intaglio rustico: stampi per dolci, manici decorati, figure grottesche e utensili pastorali.
Sculture lignee religiose, croci e rosari; tradizione tramandata nelle chiese rurali.